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Asino Pantesco

o "di Pantelleria"

Caratteristiche di razza

L'asino Pantesco è una delle 8 razze asinine italiane che rientrano nel disciplinare del "registro anagrafico delle razze equine ed asinine a limitata diffusione" ed è regolamentata dall'Associazione Italiana Allevatori, si tratta di una razza reliquia, cioè che conta meno di 100 capi. (nel 2018 siamo a 77 capi)

Questo asino si diversifica da tutte le altre razze asinine italiane grazie alla sua corporatura esile e slanciata, con arti e zoccoli fini e robusti che gli permette un'andatura molto veloce.

Il Pantesco è infatti l'unico asino al mondo ad avere come andatura naturale l'ambio, un'andatura camminata e saltata comoda come il passo ma veloce come il trotto, che si muove per bipedi laterali.

L'altezza al garrese varia dai 124 ai 140 cm, la testa è piccola ed espressiva, il pelo è corto e liscio, color baio.

L'asino Pantesco ad Asino Felice

In associazione potete trovare un asino maschio di 20 anni iscritto al registro anagrafico degli asini di razza Pantesco che è stato recuperato da una situazione difficile nel 2016 in Piemonte.

Horus al suo ritrovo viveva di notte legato a una catena e alimentato a pane (molto dannoso per la sua salute), mentre di giorno veniva trascinato, sempre con la catena al collo, con un trattore per raggiungere le zone di pascolo.

Si è mostrato fin da subito molto impaurito dall'uomo, al punto da stressarsi al solo contatto umano, poi nei corso dei mesi, con la riabilitazione psicologica effettuata dai nostri tecnici, si è mostrato un asino dal carattere molto dolce e sensibile, con enormi potenzialità.

A causa dell'errata alimentazione a pane e erba i suoi zoccoli erano rotti e storti e ci è voluto un intero anno per raddrizzarli e rinforzarli.

Ora Horus è in salute ed è felice con i compagni di branco e grazie alle rieducazione e l'addestramento etologico, viaggia in tutta Italia per dimostrazioni di ambio per rivalutare la razza ed esibizioni di doma dolce.

Asino Felice Trekking con gli asinistallone Lisa Mabilia piemonte canavese pantesco pantelleria horus

In foto Horus stallone Pantesco

Asino Felice Trekking con gli asinistallone Lisa Mabilia piemonte canavese pantesco pantelleria horus
Asino Felice Trekking con gli asinistallone Lisa Mabilia piemonte canavese pantesco pantelleria horus
La storia della razza

Antico asino originario dell''isola di Pantelleria (noto già nel 1° secolo a.C.), era molto importante per l’economia locale e rinomato al punto di essere ricercato da allevatori stranieri, mercanti, proprietari di circhi e produttori di muli. L’origine della razza è dovuta ad incroci tra soggetti di razza africana e soggetti siciliani provenienti dal ragusano. Grande camminatore, oltre alla sicurezza del passo su tutti i terreni, riusciva a mantenere alte medie.

Ci sono stati periodi in cui nell’isola venivano organizzate gare di velocità su pista che registravano record di 25 km orari su un percorso in piano di alcuni chilometri. Straordinario ambiatore, nel lavoro ordinario poteva sostenere per qualche ora al tiro leggero l’andatura di 15 km l’ora e molti lo utilizzavano come cavalcatura comoda e rapida su tutti i terreni, tanto da essere di gran lunga preferito al cavallo, soprattutto dalle contadine che, grazie all'ambio, potevano montare all'antica amazzone senza perdere l'equilibrio.

L’ultimo stallone pantesco di razza pura si chiamava “Arlecchino” e morì annegato nel 1985 nel cuore del porto di Pantelleria durante un trasporto sull’isola per fecondare l’ultima fattrice rimasta. La razza rischiava di scomparire.

Così nel 1989 l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana decise di avviare un ambizioso progetto pilota di recupero della razza asinina pantesca in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia e della Facoltà di Medicina Veterinaria di Milano. 

Fu individuato nel Demanio Forestale di San Matteo in Erice il luogo ideale per l’attività dell’Azienda Pilota che avrebbe dovuto attuare quello che, allora, apparve ai più un’impresa a dir poco utopica: ricostituire un nucleo di asini panteschi con le caratteristiche morfologiche e genetiche tipiche della ‘razza’. 

Grazie all'intervento del Dott. Cavarretta, direttore del demanio San Matteo di Erice (Trapani), del Prof. Balbo, del Prof. Rognoni e della Dott.ssa Nogara dell'Azienda Foreste Demaniali di Palermo furono esaminati 200 esemplari per la ricerca dei requisiti richiesti, lavoro questo estenuante che portò i ricercatori a trovare i primi esemplari, Farfarello di razza pantesca al 95%, Acero all'85%, Argo all'80%. Infine furono scelte le fattrici Adele, Acacia, Agata e l’eccezionale Gina, un'asina dal rarissimo mantello sorcino proveniente da Pantelleria. Di lì a poco nacquero i primi piccoli puledri con le caratteristiche della razza originaria. 

Pochi avrebbero immaginato che, dopo nemmeno un ventennio da quel 1989, si sarebbe ottenuto per l’asino pantesco lo “standard di razza” e l’ambita ed agognata iscrizione nel 2006 al “Registro Anagrafico delle Razze/Popolazioni equine riconducibili a gruppi etnici locali”

Nel 2007 in fieracavalli di Verona, l'annuale appuntamento dedicato al mondo equino che raccoglie migliaia di visitatori da tutto il mondo, è stato un tripudio per due esemplari adulti Panteschi e due puledri, uno dei quali di appena un mese.

Blitz nel 2008, dopo alcune denunce per presunti maltrattamenti, fu pianificato un controllo da parte del nucleo della polizia giudiziaria forestale nel Demanio Foreste sulle pendici del monte Erice e fin dalle prime luci del mattino constatarono che gli asini a San Matteo sarebbero stati maltrattati: su circa 70 animali molti avevano ferite e unghie lunghissime, 23 dei quali erano in pessime condizioni di salute per alimentazione inadeguata, trovati anche medicinali scaduti e materiale dopante. La LAV preannunciò di costituirsi parte civile qualora la vicenda sarebbe giunta in tribunale.

Pochi mesi prima Nando, un esemplare maschio di Pantelleria, partì per la Liguria e venne affidato all’azienda regionale foreste demaniale al Parco Nazionale delle Cinque Terre, per l’avvio di un progetto che li avrebbe impiegati per la raccolta differenziata dei rifiuti a mezzo di asini, in emulazione al già fortemente criticato esempio di Castelbuono (PA).

La LAV Sicilia, già nel caso degli asini impiegati per la raccolta della spazzatura a Castelbuono, aveva avvertito sulla pericolosità di questi progetti e sul pericolo di maltrattamento degli animali. Nel caso di Castelbuono, infatti, all'indomani dell'avvio del progetto di raccolta della spazzatura, 3 dei 9 asini Ragusani impiegati morirono pressoché contemporaneamente per inadeguata alimentazione.

Dopo 10 anni l'asino Pantesco, ormai fermo a una settantina di capi, torna in circolazione grazie all'associazione Asino Felice SIFE Scuola Italiana Formazione Equidi ASD APS che si preoccupa di rivalorizzare questa preziosa razza grazie alla partecipazione a fiere ed eventi dell'asino stallone Pantesco Horus, abile ambiatore salvato da una situazione difficile.

Fonte:

-R. Baroncini (1987) “L’asino il mulo il bardotto” 

-LIVESICILIA 16/11/2008 di  Ignazio Marchese

http://livesicilia.it/2008/11/16/progetto-azienda-foreste-il-dramma-di-70-asini-panteschi_1315/

-Animali e ambiente, quotidiano online

http://www.animalieanimali.it/rubriche/19638__b_23_asini_in_pessime_condizioni_in_demanio__blitz_della_forestale__b__br_19_nov_08

Asino Felice Trekking con gli asinistallone Lisa Mabilia piemonte canavese pantesco pantelleria horus

Sopra: cartolina con contadina siciliana che monta in modalità "antica amazzone" su un asino Pantesco.

Sotto: cavalcatura "all'antica amazzone" sull'asino stallone Pantesco Horus in abiti da contadini siciliani.

Asino Felice Trekking con gli asinistallone Lisa Mabilia piemonte canavese pantesco pantelleria horus
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